Ci siamo dati appuntamento in piazza per bere un caffè. È un pomeriggio pieno di sole. Bambini che giocano rincorrendosi e mamme sedute ai tavolini che chiacchierano. Il solito tran-tran pomeridiano a Pantigliate. Arrivo e ti vedo, sei li ad aspettarmi davanti al panificio Sala. Minuta, vestita con un pantalone leggero e una maglietta casual. Non posso che constatare che nel tempo hai perso un bel po’ di chili. Un paio di anni fa hai deciso di metterti a dieta ferrea e la tua costanza ti ha premiato. Ogni tanto qualcuna ti chiede: “Ma come hai fatto?” e tu sorridendo e appoggiando la mano sul braccio della tipa di turno rispondi:” Con tanta fame…”. Oggi hai raccolto i capelli in una piccola coda e la tua frangetta ti fa da contorno al viso.
Mi accogli con un sorriso e mi chiedi:” Andiamo da Cafezinho?”
Io ti guardo e rilancio con: “E se ci prendessimo un gelato vero in gelateria?” Io sì che dovrei mettermi a dieta, penso, ma oggi è proprio uno di quei pomeriggi dal cielo azzurro e il calore primaverile che ti invitano a godere di un buon gelato.
Mi guardi con un’espressione nel volto che implora “non dovrei”, ma subito un pensiero che ti passa nella mente la cancella e così rispondi: “ma si dai facciamo uno strappo alla regola”
E così ci incamminiamo attraversando la piazza. Fianco a fianco, mi sento così imponente nella statura e nelle dimensioni. Sorrido pensando che da quando ti conosco ho sempre avuto soggezione di te. Ti ho sempre visto come una donna acculturata, piena di voglia di fare. Sei sempre in movimento.
Arriviamo in gelateria, ordiniamo e paghiamo i nostri due coni e tu incominci a gustare il gelato lentamente. Si vede che non ne mangi molti e te lo assapori piano piano. Poi incominci a raccontarmi del tuo prossimo progetto. Gli occhi ti si illuminano e parli molto velocemente proprio come una bambina che mostra fiera la sua nuova bambola. Ci conosciamo da un po’ di anni e ho capito che questo è proprio il tuo modo di vivere, affrontando la vita con lo stesso spirito di una bimba che guarda questo mondo con occhi fanciulleschi.
Sedute sulla panchina terminiamo il nostro gelato, parlando di cose da fare, da realizzare.
Il sole incomincia a nascondersi tra le case. Per te si sta facendo tardi, devi andare. Lui ti aspetta per cenare insieme. Ti congedi da me dicendo di salutare Francesco e con passo spedito ti avvii verso casa. Sorrido pensando che tu non cammini mai, corri!
Torno al mio appartamento con una marcia in più, carica dell’energia che mi hai trasmesso. Torno con la voglia di fare.
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