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Salva nel “SALVANEL”

Mi trovo in vacanza in un armonioso, silenzioso, paesino attorniato da monti, boschi, colline. Questo borgo di antichissime origini sta alle soglie delle Dolomiti ed è posto su un esteso terrazzamento di origine alluvionale.  Alloggio in mezzo alla natura in un B&B di proprietà di persone amiche: Marisa e Stefano i nonni, Lucia e Marco i genitori delle piccole sorridenti, vivaci e biondissime, Serena e Susanna.  All’ingresso del prato che conduce al caseggiato spicca una originale insegna in legno, – ideata e dipinta da Lucia -, che reca il nome del folletto “Salvanel”.

Sembra che questo  personaggio, piccolo, vestito di rosso e dispettoso, leggendaria creatura della tradizione popolare contadina,  abitasse – ma tutti sono convinti che abiti tuttora – nelle tane di boschi e nei granai.   Pare si muova, costantemente, solo nel cuore della notte e sia in grado di apparire, scomparire e volare.  Una volta entrato nelle case si diverte a scompigliare i capelli delle donne che dormono, mettendo fuori posto gli utensili della cucina. Questa “antica credenza”, che i vecchi di una volta raccontavano ai piccoli per spaventarli, viene ancora tramandata in famiglia.

I terrazzi in legno del B&B, avvolti da nuvole di fiori multicolori, risultano in perfetta sintonia con gli elementi circostanti: orti, alberi, prati rigogliosi, campi coltivati a legumi e perfino un piccolo maneggio ed una stalla  dove trovano ospitalità due  mansueti pony. Di loro, che già li cavalcano, si prendono amorevolmente cura anche le bambine di Lucia.

Dietro al B&B si distingue una Casa Vacanza abbandonata, ma non silenziosa: nel prato verdeggiante che la circonda, infatti, pascolano beatamente alcune pecore autoctone.   Allo spuntare dell’alba devo il mio insolito risveglio al loro monotono, insistente, belare.

Con la voglia di riavere indietro i miei occhi di  bambina, ogni mattina esco all’aperto e mi avvicino loro annusando l’aria.  So che vado cercando il disgustoso olezzo, per me inebriante ed indimenticabile, che permeava la stalla dell’amato nonno materno Bepi.

L’ambiente rappresenta una meta tranquilla, soddisfacente e rilassante. La natura veste colori meravigliosi e il suo contatto è rigenerante; il cielo sereno si estende all’infinito, l’aria limpida é ossigenante. Il territorio offre l’opportunità di escursioni naturalistiche che regalano panorami autentici ed emozionanti.  Alcuni sentieri nascosti tra il folto dei boschi portano sulle tracce del passato e alla riscoperta di borghi ormai disabitati.

Le creature che sbocciano alla vita qui vengono accolte con un tripudio di fiocchi colorati esposti lungo parapetti, finestre, terrazzi, vasi di fiori e il cancello di casa. Immancabile la presenza di una bellissima sagoma della cigogna, rigorosamente in legno, alta almeno un metro. Questo spettacolo mi incanta; riempie gli occhi di gioia,  scalda il cuore di dolcezza e dona  fiducia nel domani.

Questo paese, e la sua piccola comunità che amo profondamente, mi accolgono e mi proteggono donandomi un senso di vita vero: quello che risana.  La Natura è il mio Spirito Tutelare e mi “salva nel” suo prezioso grembo, ricaricandomi di energie essenziali.

 

8 Agosto 2020