Tutti gli articoli di Oldgamine

Cibo

Un frigorifero quasi sempre vuoto, ma…

una dispensa generosa

una tovaglia a quadretti rossi e bianchi

un piatto

una forchetta

un coltello

un bicchiere con poco vino bianco

un tovagliolo

un fornello acceso

un pugnetto di sale grosso

una pentola d’acqua

un po’ di grammi di carboidrati

un cucchiaio d’olio extra vergine

una pioggia di parmigiano reggiano

una musica di sottofondo

Totale = Zero appetito

Troppo tempo

Molto spazio

Abbondanza di mezzi

Tanta libertà, ma…

solitudine a volontà

Contadini

Dormite sopra un letto di terra

risvegliandovi ubriachi di aurore

Indorate i vostri corpi muscolosi

sotto un cielo azzurro propizio

Ricevete sole e perle di sudore

sulla faccia e sulle braccia

Spargete con le mani i semi

della Natura che si rinnova

Sentite in autunno l’agonia

delle foglie appesantite dalla brina

Osservate la vita che passa

attraverso le porte della morte

La voglia di…

La voglia di
fare l’amore con te
è salita
dal fondo delle gambe,
sincera, inattesa,
forte e seducente,
con fitte improvvise,
nel corpo un tremore
invadente,
il pulsare del sangue,
un martello nella mente

Ho chiuso gli occhi
senza pensare,
le mani aperte
entrambe sul ventre
per lasciarmi cullare
Poi ho capito
che stavo per mancare…
Dalla caduta
mi ha salvato un niente!

(So già  che riderai
quando te lo raccontero’
Sai, stavo al piano ammezzato
Sì, proprio alla “Rinascente”!)

Tu, io

Tu
La mia libertà
Il pensiero
La speranza
L’avventura
L’audacia
L’orizzonte
L’istante infinito

Io
Ancorata
al ricordo
dei tuoi sguardi
in mezzo
al mio cuore
galleggio
nello spazio
dell’assenza

01/05/’23

 

 

Stella vagante

Vorrei
esistere lassù
a rilento
come stella
splendente
nottambula
placida
svanita
rimbalzante
nell’eternità
senza andata
senza ritorno
amante
dell’infinito
di notti
arcane
lucenti
eterne

 

Milano, via Cerva

Sentivo te
nel palmo
della mia mano
dolce nella fermezza

Sentivi me
nel palmo
della tua mano
ferma nella dolcezza

Sentivamo
l’amore attraverso
i battiti del cuore
cucire le nostre anime

Ottobre 1988

Amo i deboli (1981)

Amo i deboli
Ogni loro gesto impreciso
Chi scivola
Chi inciampa
Chi stonato canta
Chi smarrisce la strada
Chi urta, chi cade
Chi è distratto
Chi ha un’aria da matto
o un’anima stravolta

Amo i deboli
La loro esitazione
mi è familiare
Forza sconosciuta
che a volte fa male
come il tremore
o un tenue candore
Sì, il debole
mi è congeniale
E’ un soggetto
che parla, si muove,
sente, capisce e
conosce il batticuore

Amo i deboli
La loro discrezione
segreta canzone
non lascia un segno
mio stesso disegno
uguale ingranaggio
di un antico gioco vitale
Labirinto fatale
Amo i deboli, con pudore
Anch’io, come loro,
sono un ritratto su tela
senza firma d’Autore

Marzo 1981

 

Onde gravitazionali

Un attimo
un’ intuizione
un desiderio
una vibrazione
Il richiamo dell’onda

Un’anima
una voce
una bocca
un sussurro
Il respiro dell’onda

Gli sguardi
le mani
le carezze
gli abbracci
L’incantesimo dell’onda

 

Perderti
insonnia
pensarti
malinconia
Il dolore è come un’onda

Coraggio
pregare
attendere
reclamare
Il ritorno dell’onda

Silenzio
palpitazioni
lacrime
poesia
L’onda è anche nostalgia

 /Lab 44

Papaveri

Fiori di papaveri rossi
dai petali vellutati
che rifuggite la stabilità

Vivete nella libertà
crescete selvatici
tra spighe dorate
lungo binari di ferrovie
nelle distese di praterie
ai bordi delle strade
sul ciglio dei fossati

In un tempo andato
eravate amici intimi
di Gengis Khan
tenevate calmi i bambini
decoravate pane e torte
spuntavate  musicali
dalle canzoni di De Andrè

Oggi vi offrite agli sguardi
rifiorendo sulla livrea
del tram della Memoria

/lab 39

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