GIUDITTA, MIA MADRE

GIUDITTA, MIA MADRE

Mia madre non è mai diventata anziana e fragile per me, anche se è morta a 77 anni, ben sedici anni fa: era una donna forte, alta e snella, con i capelli corti e fini tinti sempre di castano e grandi occhi grigi.

Era vedova da quattro anni e viveva sempre nella grande casa dove ci trovavamo ogni mattina noi figli per un caffè, prima di andare al lavoro.

Si chiamava Giuditta ed era nata n una grande famiglia contadina patriarcale dell’Alta valle Seriana di Bergamo, terza di sei figli; le femmine da giovani tutte passate per la fabbrica tessile della valle e i maschi da giovani tutti minatori in Belgio e Francia. Anche lei aveva lavorato in filanda ma poi era andata via di casa, in Svizzera a lavorare in istituto con i bimbi piccoli e più tardi era tornata a Milano come governante.

Ad una festa in casa con balli, come si usava in quegli anni, incontrò mio padre e si sposarono ,nonostante la sua famiglia non capisse perché volesse sposare un ragazzo così diverso come tipo e come interessi dalla gente della valle, un romano che si occupava di lavatrici e non aveva né terre, né animali.

Mi ha sempre detto di essere andata via di casa giovanissima perché non le piaceva che fosse il più anziano della casa a comandare, il loro nonno Elia. Noi figli però le abbiamo sempre ricordato da adulti che anche lei era un comandante in casa e bastava un suo sguardo a far cessare litigi o capricci.

Volere una bella casa grande  costò anche a lei grandi sacrifici e rinunce, poche vacanze , poco o nulla di superfluo.

Spesso la ricordo stanca ma mai in disordine, sempre ben vestita anche in casa e le sue unghie sempre colorate

Era una donna riservata ma quando era con le sue amiche era spensierata e rideva forte.

Eravamo sempre di corsa nelle nostre vite e mi manca non essere mai uscita sola con lei per un cinema o una pizza; fisicamente eravamo diverse eppure mi accorgo di fare tanti gesti come lei e il mio viso nel tempo le assomiglia nelle pieghe della bocca, o così mi piace pensare!

Era nata l’otto di maggio, il sei maggio era il suo onomastico e in maggio festeggiamo le mamme, quindi ricordi in quantità

Elisa Rocca

1 commento finora

elvira Scritto il19:48 - 20 Maggio 2023

Brava Elisa! Il tuo garbo e il disincanto, nel raccontare, mi sono piaciuti molto. E poi, … il sapore dei tuoi ricordi assomiglia al mio.

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