Estate 1960

Estate 1960

La scuola è finita da più di un mese,le giornate sono lunghe e il tempo interminabile.
Dopo un torneo di carte,giocato sotto il porticato della cascina,Beppe,Giancarlo,Piergiorgio e Fausto decidono di andare a fare il bagno.

Al mare ? Nooo
Le vacanze in riviera sono un miraggio,le loro famiglie non se le possono permettere.
I quattro ragazzi si preparano: oggi andranno all’Addetta a fare il bagno.
Niente costumi,solo un paio di mutande di riserva per ognuno di loro. In più a Beppe e Giancarlo le madri impongono di portare le sorelline.

Sparpagliati procedono verso la Cerca,strada battutissima da automobili e camion.
“Uno,due,tre… non arriva nessuno,attraversiamo!” dice Giancarlo.
La strada, al di là della Cerca, diventa un sentiero,piante di sambuco e rovi a destra e a sinistra. Le bambine raccolgono denti di leone e si divertono, soffiando ,a farli volare nell’aria.

Pochi passi ancora ed ecco,la loro spiaggia. Quattro gradoni di cemento da cui a cascatelle scende l’Addetta, fiume secondario figlio della più importante Adda.
I ragazzi di corsa raggiungono l’acqua e iniziano a spruzzarsi a vicenda.Gioia pura, pomeriggio di felicità.
Inzuppati e felici si tuffano vestiti nelle acque del fiume, non interessa se quando torneranno a casa li aspetterà una bella strigliata per essere completamente zuppi.

A loro non importa, alla fine è solo acqua.

Gabriella Pagani

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